Post

Visualizzazione dei post da 2015
Di nuovo a casa Ciao caro lettore, sono finalmente tornato a casa. Negli ultimi tempi al collegio lo volevo tanto. Volevo riassaggiare il cibo di casa mia, sentire il vento, il mio dialetto e mangiare un risotto che non fosse bruciato. Essendo tornato qui, però, ormai da 11 giorni, sento la mancanza del Collegio.  La realtà del "Collegio" è indefinibile e personale. Diversa per ogni persona e profondamente dipendente dalla personalità del singolo.  Mi mancano già le chiacchierate nella dayroom, gli amici, le serate passate a divertirsi e la libertà di dormire indisturbati fino alle tre del pomeriggio.  Non c'è niente che non vada qui, anzi. Il problema è che mi sento cambiato e a casa mia, invece, tutto è uguale. Questo mi dà un senso di sicurezza, di affidabilità. Potrei considerare la mia famiglia come "ancora al mondo reale": vivido, vivace, con tutti i suoi difetti, però.  In fin dei conti ci si accorge di quanto gli ideali UWC siano forti e
Considerazioni sull'RCN UWC Ciao caro lettore, prima di tutto voglio chiederti scusa per non averti scritto tutto questo tempo. Credimi quando ti dico che questo tempo mi è servito per riflettere. Sento che sarà un lungo post quindi mi sembra doveroso procedere con ordine. L'ultima volta che ti ho scritto ti ho parlato della compostezza della mia partenza. La mia co-year italiana qui, con la quale sono partito, ha avuto tutto un'altro genere di addio/arrivederci, Ma non mi sembra giusto parlare di lei. Il suo passionale, visibilmente emotivo, addio è stato bello da vedere. Nel profondo, credo, mi sia dispiaciuto non aver provato alcuna sensazione forte di dispiacere quel giorno. Io ero semplicemente contento. Felice. Sereno. Mi è dispiaciuto, però, perché sto cominciando a provare quelle sensazioni ora.  MI MANCA CASA, Mi manca la bora: il vento impietoso che soffia sulla mia città; non poterlo sentire violento in faccia mentre vado a scuola; farmi togliere
Eccomi qui Ciao caro lettore, scusa se non ti ho scritto prima e ti ho fatto aspettare ma ero impegnato ad ambientarmi. La mia compagna di classe ed io siamo partiti il 16 Agosto. E' accaduto tutto molto in velocità a pensarci bene dopo una settimana dalla partenza. Non c'è stata alcuna scena drammatica né abbraccio dal quale è difficile liberarsi o pianto disperato. La partenza e l'imbarco sono stati composti, sereni, tranquilli. Sono felice sia andata in questo modo. Se ci fossero stati pianti, drammi e abbracci forti difficili da sciogliere sarebbe stato difficile pensare ai  miei obbiettivi qui e concentrarmi su conoscere nuove persone e abituarmi ai nuovi ed estranei ritmi di questo posto.  Credo che la calma, la compostezza della partenza siano derivati da una mio indole particolare forse ma anche (più probabilmente) dal fatto che ho avuto mesi per abituarmi e far abituare gli altri all'idea della partenza, dell'addio/arrivederci del volo verso un luogo
Estate Ciao caro lettore. Dopo un po' di assenza torno a rivolgermi a te. Più di metà dell'estate è già passata e ormai manca meno di un mese alla partenza.  Il tempo è volato via incredibilmente veloce fino a metà luglio ma ora l'impazienza, "la trepidante attesa" fa sembrare i giorni e le settimane interminabili. Sinceramente, non vedo l'ora di partire. La trepidazione è dovuta ad una nascosta ma evidente insofferenza per le banalità dell'estate. La ritmicità delle giornate, l'indolenza, gli "psicodrammi" tra amici sembrano (e sono) così sciocchi quando sai che tra poco tempo la loro rilevanza sarà pari a zero. Sono inconsistenti quando sai che la tua vita cambierà e coinvolgerà altre persone, altre vicende, altre cose. Sembra un po' triste da dire così ma è la verità. Mi dispiace molto lasciare quello che ho qui e non intendo affatto oggetti materiali. A volte mi chiedo "ma perché ho voluto andarmene?". Poi me lo ric
Red Cross Nordic Salve, caro lettore. Non credo ci conosciamo né ci conosceremo mai. Ti scrivo questo blog per renderti partecipe della mia avventura al United World College Red Cross Nordic.  Forse sei solo curioso o forse pensi che il prossimo anno potresti sostenere anche tu le selezioni. Sì, uso il verbo "sostenere" perché si tratta proprio di questo. Le selezioni sono state per me qualcosa di estenuante e stancante.  Ho saputo del Collegio del Mondo Unito a scuola, da una mia compagna di classe (per la cronaca: anche lei è passata e viene con me al RCN). Io non conoscevo lo UWC. Sapevo che c'era questa scuola internazionale a Duino, non sapevo altro. Nei giorni successivi mi informai al riguardo e decisi di fare anch'io le selezioni.  Ti dirò la verità, all'inizio io non mi aspettavo di essere ammesso al collegio né, credo, lo volevo. La scuola che frequentavo mi sembrava bella, grande, carina; c'era un sacco di belle gente, parlavo di politica