Red Cross Nordic


Salve, caro lettore. Non credo ci conosciamo né ci conosceremo mai. Ti scrivo questo blog per renderti partecipe della mia avventura al United World College Red Cross Nordic. 
Forse sei solo curioso o forse pensi che il prossimo anno potresti sostenere anche tu le selezioni. Sì, uso il verbo "sostenere" perché si tratta proprio di questo. Le selezioni sono state per me qualcosa di estenuante e stancante. 
Ho saputo del Collegio del Mondo Unito a scuola, da una mia compagna di classe (per la cronaca: anche lei è passata e viene con me al RCN). Io non conoscevo lo UWC. Sapevo che c'era questa scuola internazionale a Duino, non sapevo altro. Nei giorni successivi mi informai al riguardo e decisi di fare anch'io le selezioni. 
Ti dirò la verità, all'inizio io non mi aspettavo di essere ammesso al collegio né, credo, lo volevo. La scuola che frequentavo mi sembrava bella, grande, carina; c'era un sacco di belle gente, parlavo di politica e mi sentivo accettato. Credo sia stata questa una delle cose che mi ha aiutato di più a sostenere e passare le selezioni: non scappavo da qualcosa, non volevo fuggire, volevo solo scoprire il mondo  e conoscerlo attraverso le persone. La mia compagna di classe ed io mandammo la nostra domanda di partecipazione alle selezioni. Ricordo il terrore di sbagliare qualcosa, la frenesia di completare tutto in tempo e lo sforzo per trovare cose intelligenti da scrivere.
Una cosa importante se vuoi provare a sostenere le selezioni è restare calmo e divertirti. Lo so, sembra stupido e quasi paternalista da parte mia dirlo ma credimi è così. Io non ci credevo quando mi dicevano "sii te stesso, stai calmo,divertiti". No, io volevo passare. Una volta arrivato a Duino per le regionali ho capito però. Credi a me e a tutti quelli che ti dicono di essere te stesso. E' la cosa più importante. Assapora ogni momento delle selezioni. Fai in modo che anche se l'esito non sarà quello che volevi, ti resti un bel ricordo di quei momenti. 
Le notizie dal Collegio arrivano via e-mail. Non volevo aprire quella lettera quando mi arrivò. Furono mia mamma e mio fratello a leggerla per me. Poi la lessi io. Ero contentissimo: ero passato! 
Le Nazionali. Era già un'enorme soddisfazione avercela fatta fin lì. Arrivai presto a Duino il 5 Marzo 2015. Restai in macchina mentre vedevo dei ragazzi arrivare e aspettare davanti all'edificio giallo del Collegio. Scesi dalla macchina, da solo, col mio trolley. Mi avvinai cercando di nascondere la tensione. Salutai e mi presentai: erano tutti persone simpatiche e gentili e presto iniziammo a parlare. Mi divertiva ascoltare il suono dell'italiano nella loro bocca: lo storpiavano e lo addolcivano con i loro accenti. 
Le Nazionali sono molto divertenti, niente test o domande ultra-psicologiche. Solo attività di gruppo e giochi. Mi divertii e mi dimenticai per quale ragione ero lì. Conobbi delle persone meravigliose con cui mi tengo ancora in contatto. Presto quei due giorni finirono e tornai a casa. Non avevo voglia di studiare e dopo quell'esperienza esaltante del Collegio riuscivo a notare solo i difetti della mia scuola anche se pian piano mi ci riabituai. 
Le e-mail arrivarono il 20 Marzo 2015. Io non lo sapevo. Mi ero messo d'accordo con le altre due mie compagne di classe che avevano fatto le selezioni con me che non lo avremmo detto se ci arrivavano le lettere dato che le inviano prima a coloro che passano le selezioni. Io volevo aspettare il 30 Marzo per controllare il mio profilo gmail. Il 30 Marzo era la data limite di invio delle e-mail: almeno così sarei stato sicuro che mi era arrivato qualcosa. Ma il 21 Marzo era un sabato ed ero seduto vicino alla mia compagna di classe che per prima mi aveva parlato del Collegio ed io, al culmine della sofferenza per la curiosità, le chiesi se le era arrivato qualcosa. Non scorderò mai le sue labbra pronunciare con sicurezza mista ad un sorriso: "Sono arrivate le email ieri". 
Non ce la facevo più a restare seduto, dovevo andarmene a casa e distrarmi per resistere alla tentazione di controllare la casella della posta elettronica. 
Tornato a casa dopo scuola, mio fratello mi avvicinò e mi disse che lui aveva già fatto quello che io non avrei mai osato fare e che ero passato, ma dovevano controllare il reddito. Rimasi male, pensavo mi avessero proposto una borsa parziale che, non potendo permetterci, avremmo rifiutato. Andai sul mio profilo gmail e cominciai a leggere la mail. Telefonai subito alla mia compagna di classe che stava tornando a casa e le lessi la lettera del Collegio. Eravamo passati entrambi! E ci mandavano nello stesso collegio! Ero felicissimo. Nessuno di noi due ci credeva; lo dicemmo in giro: tutti erano felici per noi e anche un po' scioccati. Presto persi la voglia di studiare. Aspettavo con impazienza la fine della scuola. L'impazienza mi dominava, non riuscivo a placarla.
Finalmente la scuola è finita. A presto caro lettore.


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