Dove?

Caro lettore, 

ciao. Il fatidico, tragico, temutissimo "Third Term" è finito. Finalmente. Tutti gli studenti IB lo detestano e ne hanno paura. Ci sono state un sacco di cose da fare. E' stato stressante. E' stato pesante. Abbiamo dovuto finire tutti gli Internal Assessment (delle specie di ricerche o report su di un argomento a piacere nelle diverse materie); ce ne è una per materia. E l'EE. L'Extended Essay: la tesi di maturità. Quattromila parole sul perché le donne non possono essere oridnate sacerdoti nella Chiesa Cattolica. L'argomento l'ho scelto io. E' stato piuttosto interessante, anche se snervante.

Ora è tutto finito. Sono sollevato, anche un po' deluso. Lo stress è finito e ora posso dedicarmi alle domande per l'università: decidere dove e cosa studiare. Mi dispiace anche, però, che tre quarti della mia esperienza UWC se ne siano andati. Finiti. Me li sono goduti abbastanza? Ho fatto del mio meglio? Sono stato la versione migliore di me stesso? Non credo. Non si può sempre essere al meglio, e in questo term non è nemmeno stato facile essere "a posto". Sono. però, convinto di aver fatto tutto ciò che potevo fare, nel modo e nel numero, date le circostanze. Che non è poco. Ho realizzato parecchio.

Ad ogni modo, adesso sono a casa. Sono in Italia. L'Italia è un paese in cui credevo e in cui non credo più. Un paese vecchio, conservatore. E' un paese spaventato, come tutto l'occidente, ma che non cerca modi nuovi di risolvere i propri problemi e che è incapace di capire sé stesso. E' un paese stanco, svogliato, grigio. L'Italia non è più il Bel Paese. E' un paese brutto; che discrimina i suoi stessi cittadini, gran parte delle sue cittadine e coloro che vorrebbero essere cittadini. E' un paese che non valorizza il merito, che rimprovera i coraggiosi ed elogia gli orgogliosi.  In Italia le ultime cose belle sono state fatte decenni fa. Il primo ministro britannico all'epoca del Risorgimento definì l'unificazione italiana come la più grande avventura romantica moderna. E' doveroso creare un paese con l'idealismo. Ma è inutile per governarlo.

L'Italia è un paese brutto che, nonostante tutto, riesce ancora ad essere tra i più ricchi paesi del mondo, ad esportare e a creare innovazione e ricchezza. Ma sono casi generati NONOSTANTE il generale declino di una nazione che fu prospera ed ora si è dimenticata come si distingue ciò che è giusto da ciò che è sbagliato. La corruzione morale, economica e politica ci ha resi cinici ed incapaci di risolvere i nostri problemi. La calma si è sovvertita in ostinazione e il fervore in rabbia impaziente.

Non vedo questo paese come quello in cui io possa aver voglia di vivere. Sono orgoglioso di essere italiano in quanto erede di una cultura e civiltà millenaria, la cui influenza ed importanza si riconoscono davvero nel modo in cui l'estero vede il nostro paese. Ma una società in declino non è una società in cui voglio vivere. Non credo sia giusto chiedermi di restare, cercare di cambiare le cose. E questo non è perché, con un atteggiamento tipicamente italiano, mi aspetto che debbano essere GLI ALTRI a risolvere i problemi di questo paese e che siasempre solo colpa  DEGLI ALTRI. Io credo che dovunque andrò o qualsiasi cosa farò, l'Italia sarà sempre il mio paese, in cui sono nato e cresciuto. I motivi sono altri. E' illogico chiedere di restare in un paese in cui manca l'orgoglio e la volontà generale di risollevarne le sorti.

Ora sono a casa, però. Il luogo in cui non sento di dover fare le valigie, di cui conosco gli odori e i suoni. Il luogo in cui non sento di dover chiedere scusa per esserci, per occupare un posto. Il luogo in cui MI SENTO a casa.  A presto,

Luca.



Commenti

Post popolari in questo blog