Una nuova estate

Caro lettore,
grazie per continuare a seguire questo blog nonostante l'incostanza degli aggiornamenti. Finite le scuse ad inizio del post che, purtroppo, sembrano essere diventate la caratteristica di questo blog, posso cominciare.
Sono tornato in Italia ormai quasi quattro settimane fa. Il Bel Paese non mi è sembrato molto diverso dal solito, anzi, praticamente lo stesso. L'Italia sembra a volte il bambino un po' paffuto che nelle gite scolastiche resta un po' indietro; si stacca dalla comitiva di altri studenti e si lascia distrarre da ciò che vede attorno. Le maestre hanno bisogno di riprenderlo ogni tanto e fare in modo che cammini in fretta, raggiunga gli altri e non si perda. Non mi piace affatto questa visione del mio paese, se fosse il paffutello della classe, sarebbe anche quello che disegna meglio, che si veste meglio e che ha decisamente i migliori panini per la merenda.
Ad ogni modo, è bello vedere come l'estate congeli l'Italia e la trasporti in un frustrante torpore, avvolga gli avvenimenti in una nebbia di noncuranza e lasci sprofondare ognuno nel suo innato e profondo "desiderio di oblio"; come quello di cui parlava Lampedusa ne "Il Gattopardo".
Io sto bene, mi sto godendo l'estate, gli amici, la pizza e un caldo sorprendentemente piacevole da sentire. Ho un sacco di cose da fare: l'estate non mi esenta dagli impegni scolastici. Non sono abbastanza impegnato, però, per godermi la mia tipica indolenza estiva e riflettere sul fatto che sono profondamente cambiato dopo un anno di UWC.
Un cambiamento così profondo, che è indefinibile e che solo con altre persone dello UWC sono riuscito a spiegare e a ritrovare.
Ultimamente sto ascoltando "Buon Viaggio" di Cesare Cremonini; mi ricordo di quando, più o meno l'anno scorso, ascoltavo questa canzone e speravo che la scommessa UWC andasse bene. Per mia fortuna, la realtà ha di gran lunga superato le aspettative.
A presto e buon viaggio a tutta la nuova generazione italiana UWC,

Luca.

Commenti

Post popolari in questo blog