Troppo e troppo poco

Ciao, caro lettore (o lettrice),
le ultime sono state molto intense e tutte dedicate alla vita accademica del Collegio. Mi sembrava di essere tornato ai bei vecchi tempi in Italia...
Ad ogni modo, il tempo è passato molto, troppo velocemente. Mancano soltanto nove settimane o poco meno alla fine dell'anno. Il primo anno sarà finito. Avrò già passato qui metà della mia esperienza UWC. Troppo poco tempo! Non ho ancora parlato con tutti i miei co-anno, non sono ancora andato a camminare in cima alla montagna dal nome impronunciabile qui accanto al Collegio. Che tristezza. 
Tra meno di sei settimane, invece, saranno i secondi-anno ad andarsene. Poi, la mia generazione, sarà nel limbo tra i due anni, fino ad Agosto. Che paura. Sinceramente, io credo che avrò una paura matta quando sarà al loro posto. Da oggi fino alla Graduation non avranno tempo per altro che studiare, le ore di sonno si ridurranno e mangerò sempre meno. Al loro posto io starò a rimpiangere tutte le cose non fatte, a fare il nostalgico prima del tempo. Immagino, anche, che sarò eccitato al pensiero del futuro, dell'università, della vita fuori da qui. 
Ci sono secondi-anno che per tutto il tempo che sono stati qui hanno guardato fuori, al mondo esterno, non vedendo l'ora di tornare a casa, aspettando l'università. Non so se sia giusto o sbagliato ma, se volessi una metafora, direi che sono come coloro che durante un viaggio in treno stanno tutto il tempo a pensare alla loro meta, senza guardare il paesaggio fuori, o godersi una chiacchierata con chi gli sta di fronte. Pur con le dovute proporzioni, questa situazione mi ricorda di quando, l'anno scorso. non vedevo l'ora di venire qui, in Norvegia. Ho rischiato di perdermi dei mesi fantastici, che , invece, mi sono goduto al massimo e grazie ai quali, credo, sono cresciuto e mi sono divertito. 
Ad ogni modo, il tempo è sempre troppo e troppo poco. Ad agosto avevo così tanti programmi... Li ho realizzati, quasi tutti se non tutti, avevo persino fatto una bucket list: quasi finita. Credo, però, di essermi perso qualcosa: avrei potuto andare più spesso alle presentazioni e discussioni di gruppo sull'attualità, parlare di più e chenneso io. Di tempo sembrava essercene tanto, ora il tempo è troppo poco, Non per migliorare in certi aspetti, ma esiguo per fare amicizia con altre persone, per chiacchierare con alcuni secondi-anno e per passare del tempo con i miei secondi-anno. 
Non so come concludere questo post che di senso ne ha poco; sappimi dire se hai bisogno di consigli sulle selezioni; a risentirci,

Luca Piizzi.

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